Le alterazioni visuopercettive
In una porzione della popolazione con disturbi specifici di apprendimento, è stata documentata la presenza di fini alterazioni visuopercettive. Tra queste anomalie è annoverata un’alterazione della sensibilità al contrasto alle basse frequenze spaziali, ma quella più direttamente implicata nell’ostacolare il processo lessicale è il rinforzo del mascheramento laterale tra le lettere che compongono le parole. Per questa anomalia le lettere e le sillabe appaiono più vicine, dunque più facilmente confondibili. Alcune evidenze suggeriscono che alla base di questo fenomeno vi sia una distorsione dello spazio visivo che appare, agli occhi del DSA, compresso lungo l’asse orizzontale. A supporto di questo fenomeno (definito anisotropia verticale) è il fatto che in alcuni paziente la lettura tende a migliorare con l’aumento dello spazio tra le lettere.
Non solo la distorsione percettiva ma anche una dominanza oculare instabile contribuisce in maniera rilevante al problema: normalmente durante la lettura uno dei due occhi dirige lo sguardo sulla parola e l’altro si limita a seguirlo integrando l’informazione visiva. Nei casi in cui la dominanza non è consolidata i due occhi tendono invece ad ostacolarsi, degradando il processo lessicale: evidenze sperimentali illustrano come un rinforzo di questa funzione migliori la capacità di leggere del dislessico.
Per questo sorge l’esigenza di disporre di uno strumento in grado di evidenziare e quantificare l’anisotropia verticale, stimare l’effetto del mascheramento laterale che a questa sarebbe correlato ed infine caratterizzare la forza della dominanza oculare.
Video Tutorial
TETRA Dislessia: Il protocollo TETRA
TETRA Interpretazione dati 1/7: Introduzione
TETRA Interpretazione dati 2/7: Domitest M
TETRA Interpretazione dati 3/7: Domitest S
TETRA Interpretazione dati 4/7: CS Test
TETRA Interpretazione dati 5/7: Eidomorfometria
TETRA Interpretazione dati 6/7: Test Report
TETRA Interpretazione dati 7/7: Conslusione
Libri
E’ inconsueto che tra gli svantaggi di una tecnica diagnostica vi sia la complessità nell’interpretazione dei risultati. Eppure è proprio questa la difficoltà che incontra lo specialista di fronte a un printout TETRA. Una difficoltà dettata da un lato dal tipo di alterazioni, quelle visuopercettive, che lo strumento si propone di indagare nel paziente dislessico o presunto tale, dall’altro dall’approccio analitico che la caratterizza, basato su grafici e analisi statistiche. Accanto al manuale di utilizzo del TETRA ad oggi mancava un manuale pratico di orientamento alla valutazione dei singoli esami. Questo testo si prefigge di colmare il gap, rammentando in nome della massima onestà intellettuale le caratteristiche di avanguardia clinica dello strumento.
Sebbene gli aspetti oftalmologici della dislessia evolutiva siano relegati in secondo piano rispetto a quelli fonologici, crescenti evidenze testimoniano la presenza nei pazienti di deficit legati alla via visiva. Eppure non c’è accordo sui meccanismi visuopercettivi corresponsabili delle difficoltà lessicali. L’intento di questo lavoro è documentare lo stato dell’arte della ricerca visiva sulla dislessia evolutiva. Nella seconda parte è descritto il contributo dell’autore. Senza la pretesa di esaurire l’argomento, è stato perseguito un triplice obiettivo: fare luce su uno dei più controversi e dibattuti argomenti, fornire una panoramica rigorosa e comprensiva sulle attuali acquisizioni e, perché no, offrire spunti ai colleghi che intendano contribuire alla ricerca di possibili soluzioni.